Il bergamotto di Reggio Calabria è stato la star indiscussa dell’evento di animazione territoriale Bergarè, che si è svolto, dal 26 al 29 ottobre, presso il Castello Aragonese della città dello Stretto.

L’evento, organizzato dalla Camera di commercio di Reggio Calabria, con la collaborazione del Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, dell’Amministrazione comunale, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, delle Associazioni imprenditoriali e degli operatori della filiera, ha portato alla ribalta dei media nazionali e internazionali il frutto identitario reggino.

Per quattro giorni, infatti, tra visite guidate, talk, workshop e degustazioni, giornalisti nazionali, tra cui Peppone Calabrese, Marco Colognese, Luciano Pignataro e Roberto Polisicchio, relatori di primo piano, insieme a esponenti eccelsi della profumeria mondiale come François Demachy, maestro profumiere della Maison Chanel e Christian Dior, Alexandrine Demachy, direttore generale Cosmo International Fragrances, Paola Paganini, Product development & innovation manager di Acqua di Parma, Ambra Martone, presidente dell’Accademia del Profumo, hanno raccontato la propria esperienza con il super frutto reggino, tessendone virtù, evidenziando pregi e, soprattutto, decantando le potenzialità dell’agrume, che ben si presta a utilizzi differenti in settori tra i più eterogenei.

Se Alexandrine Demachy ha sottolineato l’importanza del bergamotto di Reggio Calabria per la produzione di tutti i profumi, sia a livello europeo che mondiale, riconoscendo il ruolo strategico dei produttori reggini, ormai “esperti anche nella spedizione”, François Demachy ha messo in luce la peculiarità del bergamotto di “unire tutti gli elementi”, fondamentale in profumeria come in cucina.

Un “ponte di sensi”, un mediatore di eccellenza, capace, da esperto direttore d’orchestra, di esaltare la personalità di un piatto come di una fragranza, bilanciando le diverse note e i vari sapori.

E ancora, la parola chiave di questi 4 giorni, è stata “qualità”. Perché se il bergamotto attecchisce in diverse zone del mondo, è solo nella provincia di Reggio Calabria che riesce a dare il meglio di sé. Espressione di un territorio caratterizzato da un microclima particolare, è un prodotto endemico, impossibile da replicare.

Anzi, proprio per questo è un must da tutelare. Un tema, quella della valorizzazione identitaria, ribadito dal presidente di Unionberg O.P., Ezio Pizzi, che ha motivato l’importanza di estendere la DOP – attualmente relativa all’olio essenziale – al frutto fresco di bergamotto.

Con il riconoscimento della DOP al frutto fresco – spiega Ezio Pizzi – tutte le operazioni che riguardano il prodotto dovrebbero avvenire all’interno dell’area vocata, creando un volano di sviluppo e proteggendo il bergamotto da immissioni eventuali di frutti provenienti da altri territori”.

Essendo aumentata la produzione – ha aggiunto Pizzi – stiamo correndo il rischio di sbilanciare il rapporto tra domanda e offerta di prodotto. Con la DOP avremmo la possibilità di commercializzare una quantità maggiore di frutto fresco diretto alla grande distribuzione”.

Mentre continua l’iter per l’estensione della DOP al frutto fresco, che consentirebbe di immettere sul mercato le giuste quantità di frutto, qualificando e tutelando ancora meglio il prodotto, il presidente di Unionberg O.P. e del Consorzio di Tutela del bergamotto di Reggio Calabria vede già un altro obiettivo all’orizzonte: creare una sinergia fra tutti i componenti della filiera, al fine di valorizzare il frutto fresco, individuando anche altri campi di utilizzo del bergamotto.

In sostanza, c’è ancora spazio per la ricerca sul frutto della salute.

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