Il frutto
Il bergamotto viene coltivato in tre cultivar, femminello, castagnaro e fantastico che si distinguono per i frutti e per la qualità dell’essenza: il femminello, più produttivo, presenta frutti più piccoli delle altre cultivar, lisci, ricchi di olii essenziali ed è anche più aromatico; il castagnaro ha frutti rugosi e solcati e una buona resa in essenza; il fantastico presenta frutti piriformi, una buona resa in essenza e un ottimo aroma. È la cultivar più utilizzata per i nuovi impianti.
Il diverso utilizzo del frutto dipende dal grado di maturazione dell’agrume: il frutto giallo, maturo, è destinato all’estrazione dell’olio essenziale ed è utilizzato anche come aromatizzante; quello verde, immaturo, è adoperato nell’industria dolciaria e in profumeria; il frutto immaturo caduto dalla pianta, di colore verde cinerino, denominato arancella, è utilizzato nella produzione di liquori e di un’essenza chiamata Neroli o Nero di Bergamotto.
Di recente, grazie alle ultime ricerche in campo medico e farmacologico, si è diffuso l’impiego del frutto fresco in cucina come condimento d’insalate e secondi piatti o come spremuta. È stato dimostrato infatti che consumare bergamotto aiuta a mantenere il cuore in salute, tenendo sotto controllo il colesterolo alto.


Dettagli preziosi
La “coroncina” (estremità del picciolo)
garanzia su ogni frutto
di lunga conservabilità e qualità
Un aspetto importante riguarda la presenza, nel raccolto destinato alla commercializzazione nel settore ortofrutticolo, della “coroncina” sul frutto che ne preserva la conservazione e garantisce due condizioni: che sia stato raccolto utilizzando l’apposita “forbicetta” e che sia stato trattato con le attenzioni dovute a ogni singolo bergamotto, nell’atto del distacco dalla pianta-madre.
Succede che frutti di bergamotto strappati dalle piante, e raccolti per essere conferiti all’ammasso per la fabbrica, siano avviati ugualmente alla vendita per il consumo.
“Questo modus operandi – evidenzia con forza il presidente di Unionberg, Ezio Pizzi – danneggia il comparto: oltre che far arrivare sulla tavola dei consumatori un prodotto destinato alla trasformazione, determina un danno economico per il produttore, al quale viene corrisposto un prezzo inferiore per il frutto distaccato correttamente dalla pianta. Ciò permette a commercianti improvvisati di potere svendere sottocosto il prodotto che, inevitabilmente, dopo pochi giorni non sarà più conservabile”.